giovedì, febbraio 16, 2017

Palme e banani in Piazza Duomo: le contestazioni dei milanesi. Contro le tradizioni e filo-immigrati.



Si sprecano le ironie che abbinano il nuovo look della piazza con la canzone vincitrice del Festival di Sanremo «Occidentali's Karma»: resta da capire come l'amministrazione comunale abbia potuto sposare un progetto discutibile, che certo non fa onore alla sacralità di una delle piazze più famose del mondo che per essere abbellita non ha certo bisogno di una foresta tropicale.
In piazza Duomo «mancano scimmie e cammelli e poi avremo l'Africa in Italia - contesta il segretario della Lega Matteo Salvini -. I clandestini del resto già ci sono».
Sinceramente, contesto la trovata di piantare alberi tropicali in una località che tropicale, decisamente, non è.
Però vuoi mettere che ora, gli appassionati di palme potranno andare in piazza del Duomo a Milano, credendosi anche loro principi in un meraviglioso giardino? Peccato che i giardini nelle città, come scrive Francesco Lamendola, hanno un senso in rapporto con i luoghi, con la loro storia e con il loro destino.
È ben noto a tutti infatti che Milano è una tipica città subtropicale, con il clima di Palermo e di Tunisi, e che quindi le piante più adatte, e nel rispetto della tradizione locale, per la piazza del Duomo, sono le palme, alte, slanciate, diremmo gotiche, in armonia con il Duomo stesso. 
Bisognerebbe chiedere scusa alla città per un obbrobrio che snatura piazza Duomo. Essa va ripristinata così com'era. Questo episodio certifica come questa giunta sia in balia di chi offre di più. 

Giuseppe Sagliocco - Lodi